Tutela e sicurezza del costruito storico
Quadro Normativo e prospettive
🗓️ Data: 4 giugno 2024
🕒 Orario: 14:30 - 18:30
- Trasmesso online dalla sala del Parlamentino del CSLLPP
L'evento è gratuito per gli iscritti agli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri. Ai partecipanti verranno assegnati 3 CFP, collegandosi ai link di iscrizione nella locandina allegata.
Lo scopo principale di questa iniziativa organizzata da ATE , in collaborazione con CNI , il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e la Fondazione CNI, è quello di portare all’attenzione delle Istituzioni competenti, la necessità di riflettere su una questione specifica degli edifici sottoposti a tutela ai sensi del D.lgs. 42/2004: il rapporto tra l’istanza irrinunciabile della tutela e quelle, altrettanto rilevanti, che attengono alla valutazione della sicurezza ed agli esiti conseguenti del processo progettuale che ne tracci la storia partendo dalla comprensione dell’insieme di segni, espressione del tempo. La presenza del MIT e del MIC, nella prestigiosa sede del Parlamentino del CSLP, rendono questa occasione davvero centrale in un dibattito che da molto tempo si svolge tanto nelle sedi scientifiche che in quelle del quotidiano confronto, sul campo, tra gli attori di questo processo. Le relazioni che saranno presentate evidenziano come la declinazione di questi argomenti attenga a questioni di varia natura, a cominciare dalla centralità del linguaggio del restauro che pone la necessità di quanto si vuole conservare della complessità identitaria, al valore che la stessa assume quando la si accompagna con la specificazione “strutturale”, al ruolo dell’ingegneria sismica e delle strutture in generale, agli attori del processo (progettisti, committenti, imprese, enti preposti al controllo), ai profili di responsabilità, all’organizzazione ed alle risorse del sistema del controllo. Il tutto nel quadro generale di riferimento delle norme esistenti, in un Paese in cui la regolamentazione normativa si declina anche tramite decreti ministeriali che, tuttavia, devono necessariamente rispettare la fonte giuridica gerarchicamente superiore.